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martedì 17 dicembre 2013

"Offshore Fever": il Light Game da natante parte 1 - I vantaggi

Per chi di voi pensi che il light game sia una pesca da fare solo a parete o lanciando da terra (inshore), ciò che scriverò di seguito sarà di estrema utilità per allargare i propri orizzonti nella pratica di questa disciplina, soprattutto se possedete un natante.
Ovviamente cercherò di affrontare il tema nel modo più chiaro possibile, rivolgendomi innanzitutto a chi ha meno esperienza, quindi scusate se alcune cose che scriverò potranno sembrare banali.

Per praticare il light game offshore è sufficiente disporre di una piccola barca, un gommone o anche un kayak, l'importante è riuscire a portarsi in una zona sufficientemente a largo (offshore) da permetterci di pescare in maniera più verticale: in questo modo potremo cercare le nostre prede nell'intera colonna d'acqua sottostante, senza abbandonare dunque la fascia di cattura (strike zone) nella quale il pesce si trova ad essere attivo in quel momento.


Qui ho cercato di riassumere graficamente i vantaggi del light game offshore... vediamo nelle prossime righe di approfondirli

Quella che andrò a considerare adesso è una tipica spiaggia a media/alta energia (cioè nella quale il fondo degrada piuttosto rapidamente), caratterizzata da un fondale misto... di queste spiagge la mia zona è ricchissima!

La mia spiegazione parte dal presupposto che i pesci popolano l'elemento liquido distribuendosi in aree di pascolo (nel caso delle prede) o di caccia (nel caso dei predatori) uniformi, che molto spesso coincidono. A volte la distribuzione sarà giustificata dalla presenza di scogli sommersi, da una variazione batimetrica o dalla semplice presenza in quel momento di microrganismi trasportati dalla corrente. Da ciò ne deriva che l'importante per noi è trovare la fascia in cui i pesci che ricerchiamo stazionano: la cosiddetta fascia di cattura o strike zone.

Mettiamo da parte per un momento la pesca nella risacca e cerchiamo dunque di capire quali siano i reali vantaggi del light game offshore rispetto ad un'azione lanciando da terra:
  • Evitare o per lo meno ridurre significativamente gli incagli nelle zone rocciose (strike zone 1): anche se la zona di rocce fosse raggiungibile attraverso il lancio, da terra l'azione che si potrebbe imprimere all'artificiale sarebbe "orizzontale" e condurrebbe quasi sicuramente a molteplici incagli con conseguente perdita del nostro artificiale. Nel caso di un'azione verticale dalla barca, invece, saremo in grado di scandagliare la colonna d'acqua cercando qualche occhiata, oppure perlustrare tranquillamente ogni singola cavità fra le rocce alla ricerca di saraghi, perchie, tordi o altre specie di scoglio e, nel caso raro della cattura di una cernia avremo logicamente più possibilità di staccarla dal fondo.

  • Mantenersi costantemente nella fascia di cattura (strike zone 2): molto spesso lanciando da terra si riesce a raggiungere la strike zone, ma il problema è mantenerla dal momento che già dopo due giri di manovella ne saremo usciti (al limite dovremmo sperare di catturare qualcosa in caduta!). Da natante la situazione sarà molto più semplice e potremo sbizzarrirci nella ricerca di pesce bianco (pagelli, rombi) magari assicurandoci la cattura grazie ai forti aromi di un buon isome montato a spit-shot per la pesca in caduta, o a drop-shot per cercare di mantenere il fondo in presenza di corrente; anzi nel caso di corrente parallela alla battigia saremo in grado di perlustrare la nostra fascia di cattura nella sua lunghezza senza alcun dispendio (remi o motore ad esempio).

  • Perlustrare aree altrimenti irraggiungibili lanciando da terra (strike zone 3): è chiaro, per quanto il nostro trecciato in bobina sia capillare e il nostro lancio tecnicamente perfetto, ci sono distanze che da terra non potremo mai raggiungere. Il light game offshore non conosce limiti in questo senso perché anche se ci spingeremo abbastanza a largo potremo sempre puntare sulla pesca di reazione, superficiale o a mezz'acqua alla ricerca di spietati pelagici quali piccole ricciole, lampughe, palamite e tonnetti alletterati o grosse tracine e pesci lucertola, che non ci penseranno due volte prima di inseguire le nostre insidie fino in superficie per attacchi e combattimenti al cardiopalma!


La regina del light game offshore: pazienza e costanza col tempo vengono ripagati!

Sappiate che pescare in offshore è come vagare in un labirinto se non si conoscono i fondali che si vanno a perlustrare, per cui tempo ed esperienza giocano un ruolo fondamentale per avere successo nella ricerca delle catture più ambite. A tal proposito i mesi primaverili-autunnali saranno quelli in cui si potrà godere appieno delle emozioni di questa proficua variante del light game.

Bene, chiudo qui la prima parte di "Offshore Fever" e nella speranza di non avervi annoiato troppo vi invito ad esprimere nei commenti i vostri pareri o le vostre curiosità. A presto!

"Light is Better!"

sabato 30 novembre 2013

Light Game Blog torna dalle "vacanze"... è tempo di scrivere!

Proprio così, finalmente sono tornato a scrivere... dunque rieccomi qui dopo lo scorso 28 Giugno, ultima data di pubblicazione prima di questo lungo periodo di "vacanze". Quanti di voi mi seguono su Facebook sanno bene che la pausa del Blog è stata solo apparente perché in realtà accompagnata da un periodo molto attivo di pesca e sperimentazione di tecniche, attrezzature e spot diversi. Adesso è arrivato il momento di "unire i puntini" e contestualizzare le foto che ho pubblicato durante questi mesi attraverso articoli, approfondimenti, descrizioni utili e minuziose dei piccoli segreti da mettere in atto per godere appieno delle vostre uscite a Light Game.

Mentre mi dedicavo alla parte piacevole e operativa della mia attività, nel frattempo il Blog ha compiuto il suo primo anno di vita e con le quotidiane visite da parte di chi ha continuato a leggere i post che ho scritto finora, ha superato la quota delle 10.000 visualizzazioni! Personalmente lo ritengo un buon traguardo e ciò mi stimola maggiormente a riprendere a scrivere, approfittando del periodo invernale che si avvicina, per continuare il lavoro che avevo sospeso e per condividere con tutti voi ciò che ho imparato in questi piacevoli mesi di pratica e sperimentazione.




Non mi resta che concludere dando a tutti un bentornato sulle pagine di Light Game Blog e vi ringrazio soprattutto per la pazienza che avete avuto finora, spero di ricompensarvi con ottime pubblicazioni ;)

A presto e come sempre non dimenticate... Light is Better!



venerdì 28 giugno 2013

Discovering Catalunya: iniziamo con Tossa de Mar!

Ed eccoci al primo post dedicato alla scoperta dei meravigliosi scenari di cui negli ultimi tempi ho potuto apprezzarne la bellezza e l'unicità da diversi punti di vista, compresa la pesca ovviamente! E allora perché non partire direttamente dalla mia base?



Bene, oggi vi parlerò un po' più approfonditamente di Tossa de Mar, come ho già detto un pueblo piccolo ma concentrato, sintesi perfetta tra storia e natura. Raggiungere Tossa dai principali centri urbani è abbastanza semplice: non ci sono treni ma possiamo trovare un servizio di autobus efficiente con corse "da e per" Barcellona, Blanes, Lloret de Mar e Girona.


La navetta Tossa-Lloret con corse ogni 30 minuti

Siamo di fronte ad un tipica località turistico-balneare: in inverno pueblo "fantasma" e in estate meta di migliaia di turisti, per cui sicuramente quello che mi sto godendo adesso è il periodo migliore come compromesso fra tranquillità e servizi al turista. In un giorno è possibile visitare un po' tutte le zone di interesse, ma sicuramente merita una sosta approfondita la stupenda Vila Vella, l'antico borgo medievale che rende questa località così unica e piacevole, sovrastando un ambiente naturale altrettanto mozzafiato.


Trasporti ed escursioni via mare di sicuro non mancano!

Un piccolo scorcio della fortificazione medievale...

Uno dei numerosi vicoli che possiamo trovare nella Vila Vella e che la rendono così affascinante...


Posto a 70 m sul livello del mare, il Faro di Tossa si accende ogni notte per segnare la rotta ai pescatori della Costa Brava 

Tutto ciò non avrebbe avuto lo stesso significato se in mezzo a queste giornate di visita turistica "zaino in spalla" non ci avessi aggiunto anche qualche bella battuta di light game, quindi veniamo adesso alla parte più interessante!
Tossa de Mar è davvero ricca di hot spot dove poter praticare la nostra amata tecnica: passiamo dalla spiaggia (dove è meglio pescare la mattina presto o la notte per evitare la folla di bagnanti), alla scogliera con acque più o meno profonde... in questo senso le piccole calette di cui è ricca tutta la Costa Brava rappresentano dei compromessi perfetti fra questi due ambienti così diversi.


Ecco una mappa dei principali hot spot, la maggior parte dei quali ho già testato... ma molti sono ancora da scoprire!

Nonostante mi sia dovuto adattare con una canna e un filo di fortuna, il resto dell'attrezzatura che utilizzo è di ottima qualità e mi ha permesso di fare un buon numero di catture... in questo senso ciò che ho apprezzato maggiormente è stata la varietà delle specie insidiate: dai ghiozzi alle tracine, passando per le occhiate e i sugarelli, anche di ottima taglia. Il più delle volte mi sono dedicato alla pesca dalle rocce o in pozza, mentre decisamente di rado ho destinato qualche lancio in spiaggia... qui a Tossa la spiaggia ha un fondo che degrada abbastanza velocemente per cui sicuramente anche questo deve essere un ottimo spot, soprattutto per spigole e magari qualche piccolo pelagico nei mesi più caldi, facendo dei lanci più importanti con casting jig da 5-7 grammi.


Bavosa sanguigna (parablennius sanguinolentus) su Marukyu Isome L White Pepper... piccole ma voraci e coloratissime!

Un altro esemplare di bavosa sanguigna... stessa specie ma diversa livrea!

Un'occhiata (oblada melanura) catturata in schiuma quasi sotto ai piedi, con un Ecogear Grass Minnow S
Provando a pescare in differenti fasce orarie mi sono accorto che qui a Tossa, ma penso generalmente in Costa Brava, il cambio di luce gioca un ruolo più che fondamentale, soprattutto il cambio che si ha in prossimità del tramonto: in questa precisa frazione che può durare circa un'ora ho notato un'incremento esponenziale dell'aggressività di pesci normalmente diffidenti come occhiate e saraghi, e più generalmente un'aumento delle tocche anche da parte dei pesci per propria indole più facili da insidiare.

Durante le mie battute serali, un'accoppiata è stata sempre protagonista e non mi ha mai deluso: Shirasu Head 2,7g #3 + Ecogear Aji Shokunin 3" Pink Glow, una combo perfetta per raggiungere grandi distanze e stuzzicare anche i pesci più smaliziati.... non so quante di queste softbait mi sono ritrovato masticate da non so quale mostro marino che dava quattro tironi e dopo una ferrata troppo morbida mi lasciava con un palmo di naso... dannata canna mollacciona!


Anche una tracina drago (trachinus draco) non ha saputo resistere a questa stupenda presentazione

Non poteva mancare l'onnipresente scorfano nero (scorpaena porcus)... forse il mio primo catturato in notturna!

Il "big" della situazione... un bellissimo e combattivo esemplare di carango ronco (caranx ronchus)





Qui il carango ronco non è così raro e viene chiamato "jurela", distinguendolo dal "jurel" che è il classico sugarello

In conclusione, la pesca a Tossa de Mar è davvero piacevole, in particolar modo se conciliata con attività itineranti come l'escursionismo... lo spirito di avventura qui può avere la sua massima espressione, alla ricerca di cale nascoste o zone accessibili a pochi "coraggiosi": piccoli paradisi in cui pescare in tutta tranquillità o anche solo passare un po' di tempo ad ammirare lo spettacolo che la natura ci offre. Come sempre però è bene ricordare che l'avventura comporta dei rischi, per cui quando possibile è meglio condividere queste stupende esperienze in buona compagnia...


Uno scatto con il mio compagno di avventure Marçal, in occasione di un'escursione in uno stupendo bosco catalano!

Spero che il post sia stato piacevole e interessante da leggere e che in un certo senso vi abbia comunicato qualcosa di stimolante e magari suggerito un'idea su come organizzare il vostro prossimo viaggio... non esitate a commentare, sarò felicissimo di rispondervi!

Hasta pronto ;)
"Light is Better!"


venerdì 24 maggio 2013

Discovering Costa Brava & Catalunya: il Light Game come l'ho sempre sognato!

Ebbene sì... vi ho lasciato nel post precedente con la promessa di una sorpresa e, come avrete scoperto dal titolo, eccomi qui in Costa Brava, per vivere uno dei sogni più grandi che ho maturato da quando pratico il light game!

Per ragioni di lavoro, per un po' di tempo mi troverò a vivere in un meraviglioso "pueblo" della Costa Brava ovvero Tossa de Mar, uno dei borghi medievali più belli di tutta la Spagna. Antico villaggio di pescatori, Tossa rappresenta il giusto equilibrio tra mare, montagna e fascino storico, con una stupenda spiaggia a ferro di cavallo incastonata fra le rocce e disseminata di sentieri che portano verso la montagna, così come verso una grande varietà di cale, piccoli paradisi di tranquillità e natura incontaminata. L'ambiente marino è poi sormontato dalla Vila Vella, il borgo medievale risalente al XII secolo che fa da cornice ad un contesto naturale davvero mozzafiato.


Pronto per questa nuova avventura... alle mie spalle la stupenda Vila Vella!

Un colpo d'occhio del paesaggio che si può ammirare da uno dei numerosi sentieri panoramici

Da qui inizia la mia avventura verso un modello di pesca come l'ho sempre sognato... zaino in spalla e via alla scoperta di spot e specie sempre nuovi e interessanti! E in questo caso specifico l'amore per la pesca si fonde con la passione per il turismo e l'escursionismo. Proprio per questo motivo, prima di arrivare a destinazione ho provveduto ad equipaggiarmi con tutto il necessario per affrontare le mie uscite: parole chiave versatilità e leggerezza.


Tutto quello di cui ho bisogno perfettamente riposto in un zaino da escursionismo comodo e funzionale

Ho cercato di organizzare il mio equipaggiamento in modo da permettermi di godere della bellezza turistica dei posti che via via andrò a visitare, e soprattutto permettermi di non rinunciare ad una bella battuta di light game, come completamento dell'esperienza di viaggio e scoperta.

In sostanza ho avuto bisogno di poche cose, ma di qualità:
- zaino e scarpe da escursionismo;
- macchina fotografica "rugged" (resistente ai maltrattamenti);
- canna da light game di tipo travel (purtroppo su questa per il momento mi sono dovuto adattare con una canna corta economica in fibra di vetro, in attesa che arrivi dal Giappone qualcosa di interessante come la Graphiteleader Finezza Compatto che secondo me è perfetta per questo tipo di necessità);

- marsupio compatto con scatole a più scompartimenti per organizzare al meglio una completa selezione di esche, fili e minuterie. 


Una selezione assortita di softbait e jighead targate Ecogear e Panther Martin, perfettamente organizzate nelle scatoline Meiho

Un vero gioiello! La Pentax Optio WG II Gps ha vinto i Tipa Awards 2012 come fotocamera rugged

E per rendere il tutto davvero completo e privo di brutte sorprese, non ho dimenticato l'aspetto legale e ho provveduto a procurarmi la licenza di pesca ricreativa valida su tutto il territorio catalano. Disarmante la semplicità con cui ho fatto il tutto: in una manciata di minuti mi sono collegato alla sezione della Generalitat de Catalunya, ho compilato la domanda, effettuato il pagamento on-line (solo 15,17 euro per la licenza annuale perché si applica un 10 % di sconto sui pagamenti on-line) e ho stampato immediatamente il mio tesserino personale da esibire in caso di controlli.


Con questa licenza posso pescare in tutte le acque marittime e interne della Catalogna... semplice, rapido ed economico!

Già in queste settimane ho avuto modo di fare qualche uscita per cercare di comprendere in generale le abitudini dei pesci di questa zona, sia pescando che parlando un po' con gli esperti del luogo. Devo dire che mi trovo di fronte ad una situazione abbastanza diversa da quella alla quale ero abituato nelle acque siciliane... sicuramente un motivo in più per metterci passione e per ampliare il mio bagaglio di esperienza.


In attesa di sentire una "picada"!

Vi anticipo solo che ho notato che qui la taglia media di molte specie è decisamente elevata, quindi divertimento assicurato anche con attrezzatura non proprio sensibilissima!
A presto allora con i primi report di pesca all'insegna dell'avventura in questo piccolo angolo di paradiso :)

"Light is Better!"

domenica 28 aprile 2013

Il Light Game come "esperienza": tanti stimoli per non fermarsi mai...

Cari gamer, mi scuso innanzitutto con voi dal momento che ultimamente non ho continuato a scrivere con costanza sul blog e a pubblicare su Facebook. Beh che dire... il prima possibile scoprirete il perché!
Oggi voglio parlarvi di una piccola riflessione che ho maturato negli ultimi tempi e cioè del ruolo della pesca come esperienza.

A volte trovandomi a parlare con amici, percepisco che in un certo senso non sono più affascinati dal Light Game come nei primi tempi e via via si sono stancati a catturare perchiette o mini bavose, cercando e trovando soddisfazione magari soltanto nella cattura di taglia... io ovviamente non sono un veterano, e quindi tutto ciò mi è servito da spunto per cercare di raccogliere la maggior parte di aspetti positivi del Light Game per evitare nel tempo di cadere in questo vortice di insoddisfazione.


A mio avviso i pesci piccoli sono i più belli da fotografare, proprio perché possono regalare queste stupende macro

Nel post precedente ho parlato dell'importanza dello studio e della ricerca per massimizzare la nostra esperienza di pesca, adesso è arrivato il momento di parlare proprio del Light Game come esperienza.

Proprio così, ritengo che al pari di un viaggio, una battuta di pesca a Light Game possa essere concepita come "esperienza", cioè una combinazione di emozioni e significati che sono del tutto unici e irriproducibili.
Non è più la mera cattura, magari di taglia, ad essere la base fondamentale dell'esperienza di pesca, ma anche e soprattutto i piccoli particolari che uniti fanno da cornice alla battuta: un bel paesaggio, il profumo del mare o della terra bagnata dalla pioggia primaverile, l'incontro con una persona speciale, la scoperta di un nuovo probabile hot spot... tutti aspetti che spesso esulano dalla pesca "operativa", ma che danno un senso anche ad una giornata senza catture.


L'alba è un momento magico per ogni pescatore... tutti i grattacapi della vita quotidiana lasciano spazio alla spensieratezza

Esperienza però è anche pratica nelle più svariate situazioni: cerchiamo dunque di variare spesso lo spot di pesca per non cadere nella banalità, appassioniamoci ai vari aspetti legati alla fotografia e cerchiamo nuovi stimoli sperimentando soluzioni e montature personali. Ci accorgeremo che più andiamo a pescare e meno ci annoieremo proprio perché staremo cogliendo il Light Game in tutte le sue espressioni... la cattura o meno del "big", che comunque fa sempre piacere e regala forti emozioni, sicuramente passerà in secondo piano e magari allieterà una delle tante uscite con qualche bella sorpresa.


L'auto-costruzione di questa jighead weedless è stata un ottimo stimolo ed ha arricchito il mio bagaglio di esperienza 

In conclusione, è chiaro che questi sono concetti applicabili a tutte le tecniche di pesca, ma penso proprio che il Light Game rappresenti al meglio quanto detto proprio perché costituisce l'evoluzione in chiave moderna del concetto di pesca versatile e divertente! A presto con tante novità ;)

"Light is Better!"

mercoledì 20 marzo 2013

Un'altra sfaccettatura del Light Game: lo studio e la ricerca...

Oggi, complice il mare impraticabile degli ultimi giorni, metterò un'altra volta da parte la pesca pratica per dedicarmi piuttosto a parlare di un aspetto del Light Game che sicuramente merita un approfondimento, ovvero l'attività di studio e continua ricerca da parte del moderno pescatore a 360 gradi: parola d'ordine curiosità!

Evadendo dal circolo vizioso dei social network, spesso preferisco impegnare il tempo che passo davanti al computer dedicandomi allo studio delle specie, la meteorologia, le tecniche fotografiche e la continua ricerca di piccole curiosità che possano arricchire la mia esperienza di pesca.

E' piacevole scoprire che la dorsale gialla nel ghiozzo paganello è tipica degli esemplari maschi in livrea riproduttiva...

Proprio per cercare di rendere ancora più piacevoli le vostre battute oggi vi consiglierò due utilissime risorse che vi permetteranno di apprezzare ancora maggiormente le vostre catture, perché vi aiuteranno a conoscere tante curiosità sulle specie che andate ad insidiare e soprattutto vi potranno tornare utili nel caso in cui catturiate una specie che ancora non conoscete:



Il primo link rimanda al sito "Cola Pisci" in riferimento proprio a Colapesce, un personaggio la cui leggenda è a me molto cara perché è ambientata proprio nella cornice dello Stretto di Messina. Per chi di voi non la conoscesse vi invito a leggerla perché è davvero affascinante http://colapesce.xoom.it/Cola-Chiera/leggendaColapesce.htm e sicuramente, seppur leggenda, rappresenta un modo per conoscere le radici dei miti legati alla mia stupenda Terra.

Ma tornando al nostro discorso, quello che a noi interessa in questo caso è uno strumento utile per conoscere e riconoscere le specie che popolano la nostra Penisola, per cui andando nella pagina http://colapesce.xoom.it/PescItalia/Indice.htm troverete una fonte di straordinario valore. Basterà navigare per qualche minuto nelle sue sezioni per capire le reali potenzialità di questa risorsa: dal quadro sinottico delle specie, alla nomenclatura scientifica/italiana/dialettale, ai metodi per riconoscere un pesce, per finire alle nozioni di anatomia e morfologia!


Ecco la schermata principale dalla quale potremo accedere alle varie sezioni

Il secondo link rimanda al sito "Fish Base", il quale invece costituisce una stupenda risorsa gratuita a livello mondiale con più di 32500 specie provenienti dalle acque di tutto il globo: dolci, salmastre o marine che siano. Si tratta dunque di uno strumento molto potente, concepito in diverse lingue fra cui inglese, italiano, spagnolo, francese, tedesco, giapponese, cinese... e ancora ce ne sono da citare! 


Ecco la schermata principale di Fish Base, costituita da vari filtri che possono rendere la ricerca via via più precisa

Proprio grazie a questa risorsa, un po' di tempo fa sono riuscito a scoprire l'identità di un pesce che mi aveva davvero molto incuriosito e che era stato catturato dall'amico Angelo Abreu presso le coste di Funchal, nell'arcipelago portoghese di Madeira. Non nego che ci è voluta una certa pazienza, ma alla fine la soddisfazione per la curiosità svelata ha ripagato tutti gli sforzi!


La comparazione delle immagini lascia davvero pochi dubbi...

Bene, spero che queste risorse (la prima in ambito italiano e la seconda a livello mondiale) possano esservi di grande aiuto e soprattutto che stimolino in voi l'interesse per le specie ed i loro comportamenti... tutto ciò, unito al piacere della cattura costituisce senza dubbio un mix infallibile per godere appieno di un'altra delle mille sfaccettature che l'universo del Light Game è in grado di regalarci. Alla prossima!

"Light is Better!"

giovedì 7 marzo 2013

Pescare Show 2013: Vicenza si tinge di Rock... è tempo di test!

Dal 23 al 25 Febbraio scorso si è svolto presso la Fiera di Vicenza il "Pescare Show 2013", salone dedicato alla pesca tradizionale, la pesca a mosca e lo spinning in acqua dolce e in mare. Un appuntamento che molti appassionati del settore non si sono lasciati sfuggire vista la grande affluenza di persone provenienti da ogni parte d'Italia... anch'io, pur abitando dalla parte opposta dello Stivale, ho deciso di non perdermi questo grande evento e mi sono concesso due giornate davvero piacevoli in fiera.


Moltissime le aziende che hanno presentato le loro novità per quanto riguarda il light game fra cui marchi già specializzati come Ecogear, Marukyu, Reins, Yamashita Maria, Molix, ma anche aziende emergenti in questo campo come Trabucco Rapture.
Le varie proposte hanno interessato sia le esche che le varie attrezzature e minuterie quindi nel gruppo delle aziende possiamo ovviamente aggiungere Shimano, Daiwa, Yamaga Blanks, Smith Ltd, etc.
Ovviamente eviterò di fare una carrellata di tutte le novità, che sicuramente avrete modo di scoprire piano piano.

Riguardo ai prodotti  dei marchi Ecogear, Marukyu, Nories, Graphiteleader, Mehio e Versus vi rimando intanto al post del caro amico Andrea Querio http://spinningfisher.blogspot.it/2013/02/pescare-show-2013-pesca-amici.html, che sicuramente ha saputo già descrivere al meglio quanto avrei voluto esporvi di questa stupenda fiera: tantissime novità sulla nostra amata passione, ma anche e soprattutto una grande occasione per conoscere tanti amici finalmente di persona e scambiare quattro chiacchiere.
Anzi ne approfitto per ringraziare quanti di voi ho avuto il piacere di incontrare e conoscere, e devo un enorme grazie soprattutto ad Andrea Querio, Giorgio Bacherini e tutto lo Staff, nonché alla mia dolce metà che mi ha supportato e sopportato anche in occasione di questo evento!


Eccomi sulla sinistra, accanto ad Andrea Querio, Giorgio Bacherini ed altri grandi volti dell'Akua Pro-Team

Tornando adesso al discorso novità, vi lascio ad una piccola selezione delle esche che mi troverò a testare nei prossimi mesi, nuove per scent, consistenza o semplicemente colorazione tra cui gli Ecogear Grass Minnow S, le interessanti softbait appartenenti alle bustine Aji Shokunin, Kasago Shokunin e Mebaru Shokunin, il nuovo Marukyu Isome e le piccole e realistiche imitazioni di gamberetto Panther Martin.

E' meglio avere diverse colorazioni delle gomme più usate: magari una solid glow, una trasparente glitterata e una UV reflective

Ecco il nuovo Marukyu Isome, sicuramente una versione migliorata per quanto riguarda morbidezza, scent, colore e packaging

Questo è il risultato di un lancio in risacca dell'Ecogear Minnow SS (linea Mebaru Shokunin)... qualche sparide goloso!

Ecco infine l'imitazione di gamberetto della Panther Martin di cui vi parlavo... un piccolo capolavoro davvero realistico

Bene non mi resta che prendermi un po' di tempo per continuare a testarle a dovere, soprattutto in vista dell'arrivo dei sugarelli che si sa, a volte sanno essere molto smaliziati ed esigenti! A presto, spero con tante catture realizzate con queste interessanti novità ;)

"Light is Better!"

giovedì 21 febbraio 2013

Light rock fishing: soluzioni per l'inverno... la pesca in pozza, buca e tana!

Cari gamer, poco tempo fa ho iniziato a parlare delle soluzioni che questo inverno mi stanno permettendo di risolvere alcune giornate di pesca spesso molto complicate. Dopo aver parlato del wacky rig oggi vediamo di approfondire il discorso relativo alla pesca in pozza, buca e tana, la quale ovviamente è praticabile potenzialmente in qualsiasi stagione, ma soprattutto in inverno ci può essere di aiuto durante i periodi più difficili.

Le temperature piuttosto basse dell'acqua spingono molti pesci, predatori o meno, a ridurre drasticamente la loro attività, concentrandola in brevi momenti della giornata e lasciando degli ampi vuoti in cui sembra proprio che non giri nulla davanti a noi... se ci accorgiamo che siamo di fronte a tali condizioni di apatia allora possiamo provare a cercare qualche cattura in ambienti molto più ristretti.


Questo è l'esempio di un'ottima zona per il light rock fishing in buca...pareti rocciose e accumuli di pietre semi-sommersi

La pesca in pozza, nelle buche o davanti alle possibili tane presenti nelle pareti dei porti e delle scogliere ci permette sicuramente di avere più possibilità di cattura, perché in un certo senso andremo a presentare le nostre piccole insidie "a domicilio"! Un pesce che trova un piccolo vermino o un pesciolino foraggio proprio davanti alla sua tana difficilmente resisterà alla tentazione di un pasto veloce e senza sforzi... ovviamente il nostro target principale saranno scorfani, ghiozzi, tordi e altri pesci di scoglio, ma con un po' di fortuna pescando a parete potrebbe capitare anche qualche sarago.


Anche nelle piccole pozze bagnate da qualche centimetro d'acqua si può nascondere qualche piccola sorpresa

Le esche con le quali ho riscontrato i risultati migliori sono state le softbait da 2" molto scentate, come ad esempio quelle della serie Ecogearaqua (Katsu Mebaru ShirasuStraw Tail Grub, etc.) oppure l'immancabile Marukyu Power Isome nelle sue misure più corpose (e quindi ricche di scent). Abbinate a jighead di giuste dimensioni oppure montate a drop-shot nel caso della pesca in parete, queste gomme ci permettono di attirare anche il più svogliato dei pesci, grazie alle loro vibrazioni e al forte aroma che sprigionano una volta in acqua (nelle piccole pozze questo effetto viene ancora più amplificato quindi anche esche meno scentate come l'Ecogear Grass Minnow SS rappresentano un'ottima soluzione).


Un ghiozzo paganello (gobius paganellus) non ha resistito alla presentazione dell'Ecogearaqua Katsu Mebaru Shirasu

Spesso la catture saranno pesci piccoli, ma caratterizzati da livree e dettagli preziosi come in questa perchia (serranus cabrilla)

I ghiozzi testoni (gobius cobitis) sono concentrati di sportività e attaccano facilmente le softbait... ma attenti a non farvi vedere!

L'azione di pesca consisterà ovviamente nel presentare le nostre insidie proprio all'interno buche create dall'incontro tra gli scogli, le pietre o i massi frangiflutti, oppure sondare a poco a poco le pareti (magari a  drop-shot) alla ricerca di piccole rientranze in cui potrebbero trovare dimora i nostri amici pinnuti.
Alcune precisazioni: se peschiamo a vista ricordiamoci di fare molta attenzione a non essere "scoperti" ed utilizziamo softbait dai colori sgargianti che sono più facilmente individuabili. Inoltre in caso di cattura, cerchiamo subito di staccare il pesce dalla buca per evitare che si intani portandoci a rompere il finale e condannandolo a morte certa.


Questo scorfano nero di ottime dimensioni è stata una delle più belle sorprese che ho trovato in questi giorni pescando in buca

Uno stupendo primo piano e poi subito in acqua a riconquistare la sua tana!

Concludendo, a parte qualche piacevole sorpresa come lo scorfano delle foto precedenti, il più delle volte ci troveremo a catturare esemplari di taglia medio-piccola... valorizziamo allora la cattura con un bello scatto, magari in primo piano, che ci permetta di godere appieno dei piccoli dettagli che caratterizzano ogni diversa specie e del contrasto di colori che viene a crearsi tra la livrea del pesce e il paesaggio di sfondo.
Tutto ciò sarà un modo per lasciare un ricordo colorato nella nostra memoria e per riuscire a distinguere sempre con più facilità ed esattezza le specie che andiamo a catturare, soprattutto in riferimento alla famiglia Scorpaenidae (scorfani) o addirittura la famiglia Gobiidae (ghiozzi), che conta una serie interminabile di specie diverse!

"Light is Better!"

domenica 10 febbraio 2013

I nodi di base nel Light Game

Negli ultimi giorni sono stato un po' dubbioso sull'argomento del mio nuovo post... alla fine mi sono chiesto quale potesse essere un argomento importante per chiunque si avvicina al light game... ma i nodi ovviamente! Trovo molto utile concentrare in un unico post tutti i nodi di base per poter affrontare qualsiasi situazione si presenti a chi pratica il light game (soprattutto a chi si avvicina a questa tecnica senza essere passato prima dallo spinning). Nulla di innovativo sicuramente, ma spero che magari qualcuno lo potrà trovare di aiuto!

I nodi trattati in questo post sono quattro (dal più banale al più complesso):

- Arbor (nodo per legare il filo alla bobina del mulinello, sembrerà banale ma lo metto per completezza);

- Improved Clinch (nodo per legare moschettoni, girelle, ami ad occhiello, jighead, etc.);

- Palomar (nodo per legare l'amo nella montatura a drop shot);

- Peixet (nodo di giunzione trecciato-fluorocarbon).

Per le spiegazioni sull'esecuzione dei primi tre nodi vi rimando ai link dell'utilissima risorsa NetKnots, un sito (ovviamente gratuito seppure con qualche banner pubblicitario) dove potrete trovare anche altri interessanti nodi riguardanti vari ambiti oltre alla pesca, con una spiegazione davvero completa attraverso immagini curate passo passo con relativa spiegazione (in inglese) e grafica animata per essere ancora più semplici da imparare:

             - Arbor                                              - Improved Clinch                                             - Palomar 

Per quanto riguarda invece il Peixet knot, visto che sulla rete non ci sono molte risorse in proposito cercherò di facilitarvi il tutto proponendovi una mia spiegazione passo passo.
A dire il vero inizialmente utilizzavo un altro nodo (Tony Pena), ma dopo aver scoperto il Peixet ho potuto apprezzarne gli enormi vantaggi in termini di risultato, tenuta e facilità di esecuzione, dapprima nello spinning medio-pesante e poi anche nel light game   

Vediamo dunque di capire come eseguirlo:

1) Innanzitutto realizziamo con il fluorocarbon un nodo semplice e poi ripetiamo l'operazione al fine di avere un nodo a due giri.


2) Poi stringiamo un poco il nodo fino ad ottenere una sorta di "otto rovesciato".


3) Questo è il risultato che dovreste ottenere al passo 2. 


4) Adesso possiamo prendere il trecciato ed iniziare passandolo all'interno del nostro "otto rovesciato" come mostrato in figura.


5) Poi facciamo compiere al trecciato circa 15 spire attorno al fluorocarbon.


6) Adesso ripetiamo l'operazione nel verso opposto, facendo molta attenzione a far combaciare le spire con gli spazi vuoti lasciati dalle spire del passo 5, quindi passiamo il capo libero del trecciato attraverso il nostro "otto rovesciato".


7) Arrivati a questo punto lubrifichiamo le parti "scorrevoli" e tiriamo con cura tutti i capi "attivi" indicati nella figura per assuccare bene il nodo.


8) Non ci resta infine che tagliare le eccedenze di fluorocarbon e trecciato a pochi millimetri dal nodo e il gioco è fatto.


Ecco come si presenta il nostro "Peixet knot" appena finito, un capolavoro per aspetto, affidabilità e facilità di esecuzione (non è così complicato come può sembrare). 



Nell'ultima immagine ho voluto proporvi il risultato effettivo, per mostrarvi come realmente il trecciato sembra fondersi con il fluorocarbon, lasciando soltanto un piccolo nodo a creare attrito.

Bene, siamo alle conclusioni... quelli che vi ho proposto sono i nodi che personalmente utilizzo e quindi vi consiglio, ovviamente molti di voi ne utilizzeranno altri per cui se avete suggerimenti, paragoni e critiche costruttive da fare non esitate a scriverli nei commenti. Un saluto a tutti e a presto!

"Light is Better!"
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